3 febbraio 2021 – Maria Bertoluzzi: Invito tutti a prestare volontariato
Articolo di Raffaele Crispo ed Elvis Ronzoni (Gazzetta dell’Emilia e dintorni) – Parma 3 febbraio 2021
Una delle più grandi associazioni di volontariato presenti a Parma è sicuramente il Centro di Aiuto alla Vita ( CAV) che è un luogo in cui le donne, i bambini e le famiglie di tutte le nazionalità trovano ascolto, attenzione e un progetto personalizzato. Per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande alla Presidente Maria Bertoluzzi detta Giosi.
1) Può farci una breve panoramica dei tanti servizi che offre il CAV?
Il CAV dispone di comunità di accoglienza per mamme con bambini e di ben 9 appartamenti che possono ospitare temporaneamente mamme in difficoltà. L’associazione fa affidamento sulle forze e la disponibilità di tanti preziosi volontari che ci aiutano a portare avanti i nostri progetti. Oltre ai volontari abbiamo una equipe di professionisti tra i quali ostetriche, pediatri, psicologi, educatrici e tanti altri che collaborano da anni con noi. Tra i nostri servizi annoveriamo il punto d’ascolto, un piccolo gruppo educativo, il dopo scuola per i ragazzi e soprattutto il servizio di distribuzione di alimenti ed indumenti che facciamo nella nostra sede di via Bixio.
2) Come avete dovuto rimodulare il vostro impegno a causa della pandemia?
La pandemia ci ha travolto come ha travolto un po’ tutti e non è stato facile gestire tante persone e tanti appartamenti. Ci siamo dovuti adattare a quelle che erano le nuove disposizioni sanitarie ed in primis cercare mascherine e disinfettanti per tutti. Abbiamo iniziato ad utilizzare molto più il telefono e i sistemi informatici per essere vicini a chi aveva bisogno . Provvidenziale e preziosa è stata la collaborazione dell’Intercral.
3) Tra i vostri collaboratori ci sono per lo più donne, ma per alcuni compiti preferireste che ci fossero più uomini?
La presenza maschile si attesta intorno al 20% ed è molto apprezzata non solo per i lavori di manualità ma anche per l’accoglienza, perché se è vero che le donne per loro natura sono dedite alla cura e protettive, è anche vero che i bambini, soprattutto i maschietti, hanno bisogno di confrontarsi con una figura maschile per avere una crescita più serena.
4) La vostra associazione non presta solo servizi ma cerca anche di educare le donne ad essere genitrici ?
Certamente non diamo solo pacchi o beni materiali ma cerchiamo di guidare le donne nel loro percorso che le porterà a diventare delle buone mamme. Non sempre la maternità è un’esperienza serena, cercata e voluta anche perché molte donne sono lasciate sole in questa avventura. Per molte neo-mamme i problemi si ingigantiscono perché c’è l’ansia della prima volta, di come relazionarsi al meglio con il proprio bambino.
5) Com’è nato il CAV, a chi è venuta l’idea e quando è nato?
Il CAV nasce più di 40 anni fa grazie all’idea di alcune donne che si sono ritrovate a discutere circa la legge sull’aborto. E’ nato contemporaneamente in varie città e anche a Parma più o meno nel 1979. Il messaggio di base è quello di dire alla donna che non è sola e poi lasciamo a lei la libertà di decidere se portare avanti la gravidanza. Noi non esprimiamo alcun giudizio e diamo una mano anche a chi decide di interrompere la gravidanza.
6) Cosa possono fare le istituzioni per esservi d’aiuto?
Le istituzioni potrebbero fare sempre di più perché tutto si può migliorare. Il filo diretto è attivo e quotidianamente ci confrontiamo con il Comune in quanto noi accogliamo anche donne con il decreto del Tribunale e per questo il nostro contatto è privilegiato.
7) Le aziende e i privati vi sono accanto? Offrono la loro generosità?
Il sostegno dei privati in questi anni è cresciuto tanto anche grazie a ” Parma facciamo squadra” e ad altre realtà. È molto bella l’esperienza del volontariato d’impresa, cioè quando le aziende vanno nel mondo del volontariato, ” si sporcano un po’ le mani”, vivendo una giornata con le associazioni e oltre a ciò fanno anche dei doni e delle raccolte tra i loro dipendenti.
8) In questi anni sono cambiate le utenti dei vostri servizi, coloro che bussano alla vostra porta?
In questo ultimo anno sono cambiate tantissimo a causa del Covid e ci sono molto più italiane che hanno bisogno di aiuto e temo che con il passare del tempo tali difficoltà si accresceranno.
9) Vuole fare un appello a chi ci legge?
Invito tutti a prestare volontariato e non soltanto nel CAV, ma anche in qualsiasi altra associazione dando un po’ del proprio tempo si aiutano gli altri e ci si arricchisce personalmente